Lo so: è Natale, c’è da esse lieti,
ma m’è morta ‘n’amica tanto cara.
Se n’è annata de notte, i consueti
addii mancati. Discrezzione rara
pe nun turbà, lassacce tutti quieti
d’arivedella ancora. Ne la bara
sarà serena, in tempi inconsueti,
in mezzo a li presepi e a la caciara
de ste feste imminenti. L’artro giorno
ero annata a trovalla, stava male.
L’ho salutata co: “Sabbato torno”.
E ‘nvece mo sto annando ar funerale.
Me mancherà, ma l’arbero che adorno
ciavrà ‘n cima ‘na stella pe segnale.
17 dicembre, 2011
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3 commenti:
Molto bella, un "dirige2 tenero ma allo stesso tempo sufficientemente distaccato per rimarcare come la morte faccia parte della vita, che lo vogliamo o no, come la nascita e la crescita. Non possiamo evitare la morte tanto quanto ci è impossibile innamorarci, piangere, sperare, temere, ardere nella speranza di qualcosa che vorremmp si avverasse.
un grazie meno divertito, ma parimenti sentito,
Il momento arriva per tutti
Spero abbia vissuto pienamente la sua vita e abbia sofferto poco il passaggio
Dopo diverse esperienze simili, ho scelto di non lasciare sospesi con amici e parenti, e di dir loro sempre quello che penso e sono
Non sempre mi riesce e ogni tanto non è saggio farlo, ma ho scoperto che alla fine avvicina gli amici, quelli veri, e allontana gli altri
Il grande inganno, che ci da e ci toglie quel che non abbiamo chiesto. E così via, Gloria.
F.S.
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