13 dicembre, 2011

ER BOOM

Io m’aricordo, e nun è propio ieri,
de come se viveva ner cinquanta.
Quanno li sordi ereno rosa e veri
e c’era la gazzosa e nun la Fanta.

Li tempi ereno belli anche si austeri,
se lavorava: c’era voja e tanta
d’annà avanti, scordà li giorni neri,
scordasse la miseria, tutta quanta.

Semo cresciuti e tutto s’è gonfiato,
conzumi, spese, costi. La morale:
dar boom ar botto. E tutto s’è ammosciato.

Si ‘na vorta esisteva er capitale,
mo ce lo semo solo che scordato.
Tocca tornà formiche e nun cicale.

3 commenti:

Michela ha detto...

Si enn' rose arfiorironn' ma me daà tann' l'idea c'enno cachi. Pu' nnil soe ;)

www.rose-e-pomodori.com ha detto...

Bei tempi quelli dove chi si dava da fare poteva avere un futura, oggi i giovani a malapena riescono a spravvivere.
Come sempre BRAVA.
silvana

happysummer ha detto...

Si stava meglio quando si stava peggio... Di questo passo mi toccherà rimpiangere il Governo Bruscoloni e preferirei piuttosto farmi nonaca trappista :)